Colonia L.

Agosto 2015.

In rete ci sono pochissime notizie su questa colonia. Da quello che ho potuto capire, nasce come colonia marina per bambini, forse nel dopoguerra (?) per poi venire convertita in residenza di vacanza per i vigili del fuoco.

Ricordi dall’esplorazione:

Ennesima esplorazione casuale!  L’estate scorsa (2015), in villeggiatura nella provincia di […], capitiamo una mattina ad andare in spiaggia a  […]. Cercando parcheggio… SBAMM! Coloniazza abbandonata proprio davanti al mare. Facciamo un giro intorno a piedi per valutare la situazione; l’ingresso sembra davvero arduo, dato l’alto muro perimetrale e il fatto che si è in una zona abitata e piuttosto frequentata. Ripassando davanti all’ingresso principale noto poi che… c’è una finestra al primo piano con dei barattoli nuovi sul davanzale e.. un uomo appare dietro ai vetri!
Ci guardiamo dalla distanza, poi noi proseguiamo la discesa verso la spiaggia.
In tarda mattinata risaliamo verso la macchina e l’uomo è nello spiazzo antistante la colonia, dove con tavolino e ombrelloni ha ricavato un gradevole angolo relax! Ecco quindi l’intraprendente Shiver che richiama l’attenzione dell’uomo, chiedendogli se viveva lì. L’accoglienza dell’uomo è stata da subito evidente, invitandoci a entrare per vedere la sua “dimora”. Giunti nel cortile si presenta e ci spiega che viene dal  […] e che vive lì da diversi anni. Conosce l’italiano molto molto bene e a dirla tutta conosceva la politica italiana anche meglio di noi. Ne aveva per tutti, Renzi, Berlusconi, ministri e ministeri.
Nota: sul muro esterno della colonia e su quello perimetrale ha scritto con la bomboletta spray un “meno male che c’è […]”, scimmiottando l’infausta canzone del Cavaliere di Arcore.
Comunque ci invita a entrare da soli nella colonia e a girarla a nostro libero piacimento, spiegandoci che lui ha accomodato per se stesso un paio di stanze e che l’ultimo piano, il sottotetto, è messo un po’ male, perchè quando piove, dentro si allaga tutto il pavimento.

Entrando nella colonia, nell’atrio ci sono diverse biciclette, di provenienza non meglio specificata… e nei saloni del pian terreno cianfrusaglie, arredi, roba varia accatastata. Saliamo le scale, che hanno una bellissima ringhiera d’epoca, in ferro. Al primo piano c’è la stanza di […]in cui per rispetto decidiamo di non entrare e numerose camerate, tutte uguali con letti e armadi più o meno scassati e abbastanza recenti, bagni non troppo devastati anch’essi frutto di un intervento successivo. In pratica il primo e il secondo piano sono più o meno uguali e molto poco fotografabili: le tapparelle sono quasi tutte abbassate, i locali sono piccoli, tutti uguali e semivuoti, poco interessanti insomma. Continuando a salire troviamo un bel cancelletto di metallo sulle scale che portano al sottotetto… la situazione inizia a farsi più interessante! Eccoci all’ultimo piano, dove fa la comparsa un pavimento di parquet alquanto disastrato. Qui ci sono numerose stanzone dove finalmente troviamo stili e materiali originali dell’epoca, ma soprattutto dei segni dal passato. Sui muri di una stanza troviamo dipinti fiori e nomi di bambine, in un’altra il disegno raffigurante un gruppo musicale in stile Beatles, chiamato “I Tulipani”. Davanti al disegno è stato successivamente fatto passare un tubo dell’acqua calda; infatti in quell’ala della colonia sono stati installati dei boiler/caldaie, dietro ai quali troviamo una stanza che ospita una specie di vecchio lavatoio, molto carino.
Dalle finestre si gode di un bellissimo panorama, indubbiamente, ma le stanze sono tutte praticamente vuote, i bagni piccoli e distrutti e quindi la visita si conclude abbastanza velocemente, in totale 45 minuti circa.
Tornati a piano terra ecco di nuovo […], che, con indosso unicamente un asciugamano, ci parla ancora un po’ di politica e scattiamo qualche foto ricordo con lui. Alla fine gli voglio dare una piccola mancia di 5€ per ringraziarlo della sua disponibilità ma lui non li vuole accettare in alcun modo e alla fine ho dovuto insistere parecchio perchè li prendesse. Solitamente non tollero gli occupanti abusivi dei luoghi abbandonati perchè in media i luoghi vengono ridotti a porcili, con annessa delinquenza, ecc. In questo caso invece, per assurdo, è stata l’occupazione di […] a preservare la colonia. Senza di lui sarebbe potuta essere occupata da altro tipo di clandestini o, più probabilmente, devastata da vandali bimbim****ia graffittari come successo alla colonia […] nella poco distante […].

In questi giorni in cui mi sono finalmente messo a scrivere questo articolo e ho cercato notizie storiche da integrare, ho scoperto del recupero della colonia (e degli ultimi, ripetuti arresti di […]); mi dispiace che nel frattempo questo luogo sia stato – per ora – reso inaccessibile.

Le foto qui presenti risalgono ad Agosto 2015.